SUPERMOTO PER NAZIONI, FRANCIA ANCORA DOMINATRICE

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Lo scorso weekend, sul circuito francese di Carole, una delle indiscusse “cattedrali” della disciplina, è andato in scena l’annuale appuntamento del Supermoto per Nazioni, l’evento a squadre più importante di questo sport così immeritatamente poco seguito e valorizzato in casa nostra, mentre in altre nazioni europee trova grande seguito da parte degli appassionati.

La vittoria finale, manco a dirlo, ma non per il fatto di aver giocato “in casa”, quanto perché la tradizione transalpina è ricca e vi è, consolidato, un movimento che favorisce la crescita dei futuri campioni, è stata ad appannaggio della nazionale francese, che con il team composto da Thomas Chareure, Steve Bonnal e Sylvain Bidart si è aggiudicata il prestigioso trofeo.

Un risultato più che atteso alla vigilia, stante il valore dei centauri transalpini, ma che è apparso meno evidente del previsto al momento in cui si sono svolte le manches di gara, con alcune nazioni che hanno tentato di rendere la vita difficile allo squadrone d’oltralpe, peraltro e come sempre sostenuto da un tifo caldissimo.

Più che buon secondo posto per la nazionale austriaca che, ritrovato Lukas Hollbacher ripresosi dagli infortuni, ben supportato da Andreas Buschberger e Rudolf Bauer, si conferma come una delle nazioni in crescita nella disciplina, mentre sul terzo gradino del podio è salita la Germania, che trova nell’attuale campione del mondo Marc Reiner Schmidt la sua punta di diamante, l’unico in grado di fare veramente ad oggi la differenza.

Maluccio l’Italia, solo quinta (ma forse l’impresa quasi irripetibile era stata realizzata con il secondo gradino del podio conquistato lo scorso anno), con il solo Elia Sammartin in grado di lottare per le posizioni nobili delle manche, mentre Fabrizio Bartolini e Luca D’Addato, quest’ultimo in verità lo scorso anno grande protagonista, hanno deludo le aspettative.

Stante la poca, per non dire quasi nulla, tradizione che il nostro paese esprime in questa disciplina, non sarà legittimo coltivare sogni di gloria prima di un quinquennio, quando i “ragazzini terribili” che stanno dominando la categoria Junior, Andrea Benvenuti, Nathan Terraneo e Mattia Maimonte, sempre che la Federazione e chi di dovere non li abbandonino e li supportino adeguatamente, possano attestare la loro crescita nel loro percorso sportivo ed agonistico e raccogliere altri successi.

Anche nella categoria Junior del Supermoto per Nazione poche, ovviamente detto con un pizzico di ironia, soddisfazioni per i nostri portacolori, con il quarto posto finale, l’ultimo della classifica con un ritardo abissale dalla vetta, un risultato che dovrebbe far riflettere; se si ha la pretesa, come Federazione, di voler gestire una disciplina, allora servono menti pensanti, programmi, promozione, e tutto quanto un approccio manageriale imporrebbe.

Se la “gestione” invece si riduce a funzioni di mera rappresentanza o per fare “passerella” allora poi non ci si stupisca se gli appassionati si devono accontentare che, ogni tanto, quasi per caso esca fuori qualche talento che ci mette del suo per emergere; un vecchio detto, che nel caso di specie è applicabile, recita che “il pesce marcio puzza sempre dalla testa”…

(foto di archivio)

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