LA FINE DELL’ERA GLACIALE

Testo e foto MARCO FERRERO

 

La notizia non è una novità, dato che l’annuncio era stato dato al termine dell’edizione 2024; in tutta onestà, si sperava in un passo indietro, che qualche evento riuscisse a far cambiare idea agli organizzatori, ma purtroppo così non è stato; dopo 35 edizioni di successi il Trofeo Andros non esibirà più i suoi campioni sulle piste di ghiaccio francesi.

Un vero peccato, perché la serie, per tantissimi motivi che si cercherà di indicare, dalla sua nascita aveva avuto un’evoluzione che aveva attirato attenzione e conseguito successo;  dai piloti ex Formula 1 (basti citare, tra i tanti, Prost, Villeneuve, Panis, Laffite, Grosjean, Tambay) ai tanti campioni dell’automobilismo e no che vi hanno partecipato, alle gare con le motociclette, all’avvento alle vetture elettriche, alle gare in notturna, la serie per 35 anni ha cercato di stare al passo ed evolversi, regalando emozioni a tutti coloro che hanno presenziato agli appuntamenti.

Purtroppo, alcuni fattori hanno reso sempre più difficile la continuazione del campionato; gli inverni più caldi, che sempre di più ostacolavano l’adeguata preparazione ed il mantenimento dei tracciati ghiacciati, la difficoltà di avere la disponibilità dei circuiti per le gare, l’aumento dei costi, il sempre più difficile reperimento di sponsor che supportassero gli eventi, questi sono stati gli elementi più rilevanti che hanno portato gli organizzatori a questa sofferta decisione.

L’ultima gara del 2024 ha chiuso un ciclo probabilmente irripetibile, nato dalla passione di due visionari (in senso positivo) ed ereditato dalla gare, tipo la 24 Ore di Chamonix, che decadi fa appassionavano migliaia di spettatori, una serie alla quale non si può rimproverare nulla e che si può solo ringraziare per aver nel tempo mantenuto la passione verso gare che sempre di più sono state abbandonate e dimenticate.

Sarebbe bello sperare in un ripensamento, ma forse con questa decisione è finita un’era, quella delle gare su ghiaccio, a meno che qualche ardito organizzatore voglia raccogliere un guanto di sfida per la verità decisamente problematico e proseguire a regalare agli appassionati uno spettacolo unico che entusiasma e sa regalare emozioni e gare serrate.

In Italia abbiamo l’Ice Challenge che propone un criterium analogo, ma difficile credere che al momento possa prenderne efficacemente il testimone; alle spalle manca un’organizzazione adeguata, e l’ambito è ad oggi decisamente troppo locale per poter essere di interesse. Come già evidenziato in altre occasioni inoltre, un calendario dovrebbe essere strutturato più coerentemente con la stagione invernale, evitando di pensare che lo stesso si possa chiudere a fine febbraio – inizio marzo.

Certamente, per raccogliere l’eredità di un evento come il Trofeo Andros servirebbe molto di più, ivi incluso l’offrire una proposta sportiva che possa trasformarsi in una tradizione, cosa che oltralpe è decisamente più sentita e consolidata che da noi, ma questo richiederebbe un impegno in termini economici che non si vede come potrebbe essere sostenuto.

Salutiamo e ringraziamo il Trofeo Andros per questi 35 anni di sport, di costume, di divertimento, di novità che la serie ci ha regalato, sperando che in qualche modo possa essere solo un arrivederci; per cercare di ricordare cosa il campionato ci abbia regalato, il nostro contributo, minimo, non può che essere una piccola carrellata fotografica di cosa abbiamo potuto ammirare assistendo agli eventi.

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