IL DOPPIO ROUND DI MISANO LANCIA IL RUSH FINALE DEL CAMPIONATO

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Dopo il doppio round di Misano Adriatico l’edizione 2024 del campionato della MotoGP lascia l’Europa, almeno temporaneamente, in quanto l’ultima tappa sarà a Valencia, e si appresta ad iniziare un lungo viaggio verso oriente per un tour de force di sei gran premi in otto settimane, che porterà all’assegnazione del titolo iridato, così programmati:

Round 15 – 27-29 set – Pertamina Grand Prix of Indonesia – Mandalika Circuit,

Round 16 – 04-06 ott – Motul Grand Prix of Japan – Motegi Circuit,

Round 17 – 18-20 ott – Qatar Airways Australian Motorcycle Grand Prix – Phillip Island,

Round 18 – 25-27 ott – PT Grand Prix of Thailand – Chang International Circuit,

Round 19 – 01-03 nov – PETRONAS Grand Prix of Malaysia – Sepang International Circuit,

Round 20 – 15-17 nov – Gran Premio Motul de la Comunitat Valenciana – Circuit Ricardo Tormo.

Due mesi circa nei quali i protagonisti si giocheranno il lavoro di un’intera stagione, due mesi nei quali l’imperativo sarà quello di non commettere errori, due mesi nei quali un infortunio potrebbe vanificare tutto quanto fatto sinora, due mesi per conquistare, o confermare, quel numero uno da porre sulla carena della moto il prossimo anno.

Qualche numero: 6 tappe, 12 manches da correre, 222 punti (quelli ancora da attribuire), 4 i piloti in lizza per la conquista del titolo, 1 pronostico impossibile da ipotizzare; prima di questo rush finale la classifica assoluta provvisoria vede la seguente situazione:

1^ Jorge Martin – Ducati – pt. 341,

2^ Francesco Bagnaia – Ducati – pt. 317,

3^ Enea Bastianini – Ducati – pt. 282,

4^ Marc Marquez – Ducati – pt. 281,

5^ Brad Binder – KTM – pt. 165.

Per quanto occorso nei due round di Misano ed alla luce dell’attuale classifica, si può oggettivamente sostenere come la lotta per il titolo 2024 si sia riaperta, ed in caso di uno “zero” da parte di Martin ci si troverebbe ad assistere ad un finale, appassionante, a quattro; Bastianini e Marquez, sotto traccia, hanno recuperato terreno, ed I risultati che hanno ottenuto a Misano hanno dato loro morale e convinzione che la lotta per il titolo non sia ancora del tutto chiusa a loro sfavore.

Molte le domande, molti i dubbi, molte le curiosità: quanto i piloti spagnoli faranno “gioco di squadra” tra loro?  La vera incognita è Marquez: la scelta per il prossimo anno di averlo nel team ufficiale Ducati con Bagnaia ha lasciato più dubbi che certezze; lo spagnolo, il passato lo insegna, è personaggio “ingombrante”, poco incline ad adattarsi ad essere seconda guida, non accetta giochi di squadra e non è un modello di correttezza, magari anche verso un compagno di squadra qualora si trovasse in condizione di non esserne superiore.

Da appassionati non ci si può che augurare che, qualunque sia l’esito, non venga falsata la regolarità del campionato, e che episodi come quello di Aragon non abbiano a ripetersi (e che in caso avvengano siano adeguatamente sanzionati); al momento in lizza per il titolo rimangono quattro piloti, che se, oggettivamente e ragionevolmente, saranno i primi due a giocarsi la vittoria finale, stante che il vantaggio, in termini relativi, equivale a circa due gran premi sui sei rimasti, un divario decisamente significativo e non colmabile se non a scanso di eventi particolari.

Un’ultima annotazione statistica (per quel che può valere); lo scorso anno nei Gran Premi rimasti Bagnaia e Martin hanno ottenuto i seguenti risultati (sprint race e main race):

Gran Premio di Indonesia – Bagnaia 8^ – 1^  —  Martin 1^ – RIT.,

Gran Premio del Giappone – Bagnaia 2^ – 3^  —  Martin 1^ – 1^,

Gran Premio di Australia – Bagnaia 2^  —  Martin 5^,

Gran Premio di Thailandia – Bagnaia 7^ – 2^  —  Martin 1^ – 1^,

Gran Premio della Malesia – Bagnaia 3^ – 3^  —  Martin 2^ – 4^,

Gran Premio della Comun.Valenciana – Bagnaia 5^ – 1^  —  Martin 1^ – RIT.,

Un ruolino di marcia che per la verità sembrerebbe, per il numero di vittorie ottenute, favorire il centauro spagnolo, il che per Bagnaia non è una bella prospettiva.

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