UN GIRO CON GLI OCCHI DEI PILOTI

 

Diciamolo chiaramente, non capita tutti I giorni sia di venire negli Stati Uniti, a maggior ragione se si tratta di seguire un evento sportivo automobilistico, sia di farsi un giro a piedi all’interno di un tracciato, tanto più che lo stesso verrebbe utilizzato per la durata di un solo weekend.

 
L’occasione di seguire l’ultimo atto (strutturato su un doppio appuntamento di gare) del Campionato Mondiale di Formula E é stata altresì ghiotta opportunità per fare, in concomitanza con la rituale ricognizione del venerdì del circuito da parte dei piloti, un giro di pista, in tal modo cercando di scoprire i segreti del circuito di Brooklyn con lo stesso punto di vista di quello dei piloti in gara. 

 

 
Un tracciato per certi versi un po’ atipico, in quanto non ricavato all’interno del centro cittadino ma nella zona portuale di Brooklyn, lontana qualche chilometro dal quartiere di New York con cui condivide la stressa giurisdizione territoriale. 
Un percorso, per dire la verità, veloce, dotato di almeno tre lunghi rettilinei e di una carreggiata ampia, il tutto utile a favorire i sorpassi, con tre staccate molto impegnative e che richiede concentrazione su tutto il suo layout; quattordici curve, cinque a sinistra e nove a destra, per uno sviluppo pari a circa 2400 metri, con ingresso della lunga pit lane prima del veloce curvane che immette sull’ingresso del rettilineo di arrivo. 

La line di partenza / arrivo è circa a metà di un lungo rettilineo, al termine del quale è posta una stretta curva a sinistra che immette sul primo pezzo misto del tracciato, composto da quattro curve a destra di raggio diverso, l’ultima delle quali, la più larga e veloce e da prendere in piena accelerazione, immette sul lungo rettilineo di ritorno, parallelo a quello di partena, a destra del quale è stata posta la zona di attivazione dell’attack mode. 

 

 
L carreggiata si restringe per una stretta curva a sinistra, seguita da una destra in accelerazione che immette in un rettilineo a metà del quale una semicurva a destra “spezza” il rettilineo prima di giungere aduna curva a 90* a sinistra che immette su un allungo interessante al termine del quale si arriva ad uno dei punti più favorevoli ad un attacco, uno stretto tornante a destra, il punto più lento del tracciato. 

Il successivo allungo porta ad una curva a 90* gradi a destra, proprio di fronte al Media Center, e da qui inizia l’ultima parte dl tracciato, composta da una veloce chicane destra / sinistra al termine del quale il successivo allungo porta al curvane a sinistra che immette sul rettifilo principale. 

 

 

Compatibilmente con il fatto che le presenze in pista fossero consistenti (anche perché i lavori di completamento del tracciato non erano ancora stati terminati) ho provato a supportare la descrizione del circuito con le relative immagini, con la speranza che per un attimo ciascuno possa provare a “vedere” quanto il tracciato di Brooklyn abbia proposto.

 

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