Romolo Tavoni, il segretario del Drake, il Direttore Sportivo della Ferrari ed infine Dirigente dell’Autodromo di Monza.
Romolo Tavoni, parlare di lui dei suoi tanti aneddoti, delle sue arrabbiature, è come passare attraverso un film, fatto di uomini, di persone vere, come spesso dice “il ragioniere”. Tavoni oggi compie 93 anni, un traguardo importante, soprattutto di un uomo che ha attraversato la storia, ma che ha anche fatto la storia. “Di quel periodo favoloso siamo rimasti in pochi, di quei dirigenti che Enzo Ferrari ha licenziato nell’ottobre del 1961 siamo solo in tre ancora in vita” e con queste parole il “ragioniere da corsa” vuole sottolineare di come sono trascorsi i decenni, ma lui è ancora presente, con i suoi acciacchi ma anche con una grande lucidità mentale e tanti ricordi ancora vivi nella mente. “Ho vissuto nel meglio che potevo, cercando di rispettare tutti. Nella mia vita credo di avere fatto qualche errore, ma mi sono anche scusato. Non sempre ho avuto ragione, ed ho cercato di riconoscere i miei errori, perché chi crede di avere sempre ragione è colui che ha sempre torto!”
L’assunzione, gli anni della Ferrari, poi il licenziamento assieme agli altri dirigenti “abbiamo sbagliato noi!” ha sempre replicato, “non abbiamo capito il suo dramma: sua moglie!”.
Poi l’ATS, ed infine l’ACI Milano e l’Autodromo di Monza, dove si è sempre distinto per le sue iniziative, per il suo modo, diretto, di dirigere e di affrontare le situazioni. “La Ferrari, ma sopra
ttutto l’Autodromo di Monza sono state le due fasi importanti della mia esistenza, sono stati il mio lavoro, la mia vita!”
Anni gloriosi, dove i piloti erano i cavalieri del rischio ed ogni fine settimana c’era un lutto “Era un’altra epoca, le corse erano soprattutto rischio, tutto un altro modo di intendere lo sport. Ora si rischia poco nel correre in macchina, e sono molto felice che il progresso abbia salvato molte vite”