MITSUBISHI ASX Cambia tutto ma non cambia la praticità d’uso

TESTO E FOTO DI PAOLO CICCARONE

 

Resta la sigla, ASX, introdotta ormai nel lontano 2010, ma cambia tutto sotto la pelle. L’alleanza con Renault Nissan ha portato, infatti, a un deciso cambio di filosofia in ambito Mitsubishi e dopo la Colt, nata su base Clio per intenderci, ecco ASX che eredita da Captur non solo forme e spazi interni, (QUI NUOVA CAPTUR)  ma anche motori e tecnologia. Poche le differenze con la gemella francese, limitate a rifiniture e agli stemmi sul frontale e sul cofano posteriore, poche le differenze di assetto e comportamento, tanto che al volante si fatica a capire la differenza e il perché una debba essere preferita ad un’altra.

QUALITA’ FRANCESE E’ FATTA IN EUROPA

La qualità è la stessa, il mix è già collaudato e di successo, per cui diventa essenzialmente una questione di attrattiva del marchio e di costi che possono variare di poco. Se in Europa la differenza fra Captur e ASX non potrebbe invogliare a scegliere la sorella nipponica, sui mercati orientali la credibilità e la sostanza di Mitsubishi sono l’arma che farà la differenza. Quindi bisogna leggere ASX (ma anche Colt) come un processo a largo respiro che coinvolge mercati diversi e filosofie diverse, partendo da una base comune molto buona e collaudata.

LOOK MADE IN RENAULT MA COL TOCCO MITSU

Nel complesso, il look è chiaramente ispirato alla Captur, (QUI IL TEST DELLA CAPTUR) ma non mancano alcuni elementi identificativi unici, tra cui il frontale “Dynamic Shield” e i numerosi badge sulle fiancate e sul portellone. Altra perla, la colorazione bicolore col tetto nero, che distingue maggiormente ASX e la rende forse più elegante e meno grande di quanto non sia in effetti. Sulla carta, quindi, l’ASX è più compatta di 7 cm in lunghezza e altezza, mentre è più larga di 3 cm rispetto alla versione precedente, che era nata su altra base e piattaforma, eppure gli spazi interni sono rimasti identici se non addirittura migliorati, specialmente ad altezza gomiti fra guidatore e passeggero, con spazio notevole per entrambi.

AL VOLANTE SILENZIOSA E PRATICA

L’abitacolo dell’ASX resta pratico, coi comandi a portata di mano e il grande touch screen centrale, eredità Renault, coi comandi facilmente utilizzabili. Il bagagliaio ha una capacità di 332 litri che può essere incrementata di 65 litri facendo scorrere in avanti la seconda fila di sedili. Peccato che avanzandoli si toglie spazio a chi è seduto dietro e il bagagliaio col doppio fondo consente di posizionare e nascondere alcuni oggetti, come valigette e altro, alla vista di occhi indiscreti. Quattro le modalità di guida, selezionate col pulsante MySense, si va dal classico Eco fino allo Sport, col cruscotto e le luci nelle portiere che cambiano colore a seconda della modalità scelta.

CONSUMI DA 15 A 17 KM AL LITRO

Nella versione ibrida Tce provata con cambio automatico, siamo stati sempre in modalità MySense con consumi medi di 5,8 litri per 100 km, ovvero attorno ai 17 km al litro, con punte di 15 nei tratti più guidati. Buono, in considerazione del fatto che si tratta di un motore benzina mild hybrid, ma ASX ha altre motorizzazioni disponibili, troviamo un 1.0 turbo non elettrificato da 91 CV, un 1.3 turbo mild hybrid da 140 CV, un 1.6 full hybrid da 143 CV e un’ibrida plug-in con un propulsore 1.6 abbinato ad una batteria da 10,5 kWh per 159 CV e un’autonomia di circa 50 km nel ciclo combinato.

PREZZI DA 23.500 EURO

Ottimi i livelli di garanzia, con 5 anni o 100 mila km e per 8 anni la batteria. Capitolo prezzi: si parte da 23.500 euro fino ai 41.000 della versione top ibrida plug in. Pregi: silenziosa, comoda, buona tenuta di strada e consumi adeguati con tecnologia completa (Apple car play e Android ottimamente supportati), scarsa visibilità posteriore nei tre quarti e bagagliaio da 332 litri non sempre sufficiente per le necessità di una famiglia. Ottima in città ma anche nei lunghi viaggi autostradali. Un B Suv completo e interessante.

GUARDA LA FOTO GALLERY (si ringrazia Hotel Vigna Nocelli-Lucera)

Condividi su: