TESTO E FOTO DI FEDERICO MAGNI
Mi chiamo Federico, sono un ragazzo di 21 anni e venerdi 23 ottobre ho avuto il piacere di partecipare ad un corso di guida sicura di BMW Driving Experience, curato da Guidare Pilotare di Siegfried Stohr. Da neo patentato è stata l’occasione per capire qualcosa di nuovo e importante come vi spiegherò in seguito. In particolare, il corso ha un programma che si svolge nell’arco di una giornata e ha l’obiettivo di dare informazioni preziose per l’automobilista di tutti i giorni attraverso nozioni sia pratiche sia teoriche. L’intento è quello di cercare di formare un guidatore più consapevole.
IN PISTA A MONZA A IMPARARE LA SICUREZZA
Il corso si svolto presso l’autodromo di Monza e la giornata è cominciata alle 8.30. La mia esperienza si aperta con un rapido briefing e abbiamo conosciuto il nostro istruttore Nicola Tesini, che ci ha accompagnato per tutta la giornata. Abbiamo ripassato alcune regole e situazioni della strada che ci insegnano a scuola guida come: l’attraversamento improvviso di un pedone, la giusta posizione di guida, i consumi legati al tipo di gomme che si utilizzano etc.
PRIMA IL BRIEFING PER CAPIRE LA GIORNATA
Questa introduzione ci ha permesso di mettere subito a fuoco un chiaro concetto sulla sicurezza del guidatore e sulle sue responsabilità nei confronti della strada. Ovvero, il primo elemento di sicurezza al volante è chi guida. Lasciamo la stanza dove ci hanno accolto e ci dirigiamo verso il luogo delle esercitazioni. La pioggia non accennava a smettere, ma ha reso più interessante lo svolgimento degli esercizi vista l’aderenza precaria. La mattina era occupata da 4 esercizi.
LA SBANDATA QUESTA SCONOSCIUTA
Il primo che ho svolto è chiamato “Skid”: è una specie di carrellino che viene attaccato sulle ruote posteriori e solleva leggermente la macchina in movimento, in modo tale da perderne leggermente il controllo. Si stimolava quindi la prontezza di riflessi del guidatore nel riprendere la sbandata e correggere subito, ma senza esagerare visto l’equilibrio precario. Un esercizio simile è stato quello del sovrasterzo di potenza. Con la macchina lanciata in curva, l’istruttore ci spingeva ad accelerare con violenza, in modo da mandare il veicolo in sovrasterzo. Con prontezza, bisognava controsterzare per recuperare il controllo dell’auto.
LA FRENATA VIOLENTA SALVA PEDONI, ESERCIZIO UTILISSIMO
L’esercizio che personalmente mi è servito di più, è stato quello della frenata di emergenza, una situazione che possiamo trovare anche nelle strade normali. Spingevamo la macchina fino a 70/80 km/h e ad un punto prestabilito dovevamo inchiodare, “calciando” letteralmente con tutta la forza che avevamo, il pedale del freno. Lo spazio era molto stretto e limitato. Dovevamo simulare una situazione in cui bisognava schivare uno ostacolo. L’esercizio è servito a visualizzare la dinamica di una situazione di emergenza e a capire come reagire, partendo dagli occhi e dallo sguardo che deve essere indirizzato alla via di fuga e non verso l’ostacolo, perché inconsciamente si finirebbe proprio per colpirlo.
IMPARARE A GUARDARE LA STRADA, REGOLA NUMERO 1
Ho imparato che, puntando gli occhi verso un obiettivo che non sia l’ostacolo, in questo caso, una zona sicura; sono riuscito meglio a gestire la situazione e a non farmi prendere dal panico. Il corso in questo caso non ha avuto solo una funzione di divertimento, ma ha anche avuto una utilità pratica nelle situazioni di tutti i giorni. Infine la mattinata si è conclusa con uno slalom fra i birilli, cercando una velocità ogni volta maggiore ad ogni tornata. Anche qui, ho imparato l’importanza della visualizzazione. Mi hanno insegnato a non guardare il birillo immediato, ma piuttosto quello successivo. In modo tale da non distrarmi e avere la consapevolezza di quello che stava succedendo. Ovvero, avere una visione di insieme, prevenire eventuali situazioni di pericolo e prepararsi per tempo nell’evitarlo. Non guardare mai a ridosso è la lezione numero 1, guardare sempre oltre. Come dire che se viaggio in autostrada non devo guardare solo la macchina che mi precede, ma quelle davanti così che se uno di loro dovesse fare una manovra improvvisa o trovare un ostacolo, si previene in anticipo il tutto. Davvero utilissimo!
POMERIGGIO DEDICATO ALLA PISTA, CHE EMOZIONE!
Dopo la pausa pranzo, con la pioggia che non accennava a smettere, si è passati alla seconda parte della sessione di esercizi. Un rapido briefing per conoscere la pista e ricevere alcuni consigli utili alla guida, finalmente si comincia a girare sul circuito di Monza! Ho svolto 3 sessioni, con istruttore, per un totale di 13 giri. All’inizio ero un po’ timido e impacciato, in parte intimorito dalla pioggia che non accennava a smettere, anzi aumentava, poi in parte dalla gommatura della stessa pista bagnata che ne aumentava la scivolosità. Per la prima volta poi mi sono ritrovato dalla parte opposta della rete, invece di essere in tribuna, ero in pista.
GUIDARE VELOCI IN SICUREZZA, IL SEGRETO DELLA PISTA
Sotto la supervisione degli istruttori, sono riuscito ad ogni giro ad aumentare, in sicurezza, la velocità e a prendere maggiore dimestichezza, appunto, nel mezzo. Ad ogni fine sessione, mi confrontavo con altri partecipanti al corso e con gli istruttori stessi, su cosa potessi migliorare per i giri successivi. È stata veramente una bellissima esperienza che rifarei volentieri. Il programma guida sicura è stato esaustivo ed è andato a colmare alcune lacune della classica formazione di scuola guida.
HO CAPITO DOPO DI ESSERE PIU’ CONSAPEVOLE
Mi ha formato, cercando di rendermi un guidatore più sicuro e consapevole, in grado di garantire, appunto, una maggiore “guida sicura”, non solo per me stesso ma anche con chiunque interagisca sulla strada. Da figlio neopatentato che ha superato il corso di BMW Driving Experience e dello staff di Guidare Pilotare, posso solo dire a tutti i genitori: regalate un corso di guida sicura a vostro figlio, il costo della sicurezza non ha prezzo e al primo incidente evitato, avrete risparmiato soldi di carrozzerie ma sopratutto evitato dolori familiari. Lo dice un ragazzo di 21 anni che ha scoperto in prima persona cosa vuol dire imparare in un corso del genere. Un grazie agli istruttori di Guidare Pilotare e allo staff della scuola, gentilissimi e preparatissimi con una promessa: voglio tornare ancora prima possibile per imparare altro, perché nella guida c’è tanto da fare ancora. Un ripasso lo farei volentieri!