Testo e foto MARCO FERRERO
Guardandosi attorno tra i paddock ed ammirando le vetture che giravano in pista veniva quasi spontaneo pensare di assistere ad una parata di stelle, un po’ come quanto accade quando ad un evento cinematografico sulla passerella sfilano le celebrità e gli attori hollywoodiani o quando si passeggia sulla celebre strip di Los Angeles dove sul marciapiede una miriade di stelle inneggia ai personaggi più famosi.
A voler essere pignoli, la differenza sostanziale (e non è poco) è che nel caso degli attori gli stessi siano di fatto inavvicinabili o quasi, e per quanto riguarda la strip si tratti di icone che lasciano solo spazio all’immaginazione, mentre nel caso di specie della “Dix Mille Tours” le stelle, le vetture, sono agevolmente approcciabili, le si può rimirare da vicino, magari toccarle (con la discrezione del caso per non incorrere nelle ire dei proprietari), e si può cercare di coglierne ogni anche minimo dettaglio.
Quanto si è visto, per gli appassionati di motori ed i cultori delle vetture storiche, ha raffigurato il raggiungimento di un sogno, il poter vedere da vicino vetture che magari in gioventù si era ammirato solo attraverso i mezzi televisivi, icone sportive che attraverso le loro imprese hanno costruito e sono state esse stesse parte della storia dell’automobilismo sportivo.
Logico, e forse doveroso, citare a titolo esemplificativo qualche nome, certi che se ne potrebbero fare tanti altri, e che in questo, purtroppo, il percepito di chi ha l’onore ed il dovere di relazionare a chi non era presente risulta prevalente nella “scelta” e nella presentazione delle relative immagini, certo che comunque nessuno ne avrà a male se, anche per questioni di “lunghezza”, qualche nome illustre sarà rimasto fuori.
Solo per stuzzicare la memoria, chi non ricorda la Ford GT40, piuttosto che la Cobra Shelby oppure la Porsche 908? Per la verità ogni categoria presentava delle “perle” rarissime, vetture che al solo sguardo riportavano la memoria a tempi passati ed ad eventi memorabili; come in tutte le kermesse di questo tipo, anche nel “Dix Mille Tours” si sono viste vetture che, a vario titolo, sono entrate nella storia dell’automobilismo, sportivo e non.
Idealmente contrasta, per la verità, un po’ un circuito come quello del Paul Ricard, uno di quelli “di ultima generazione” (o quasi), moderno, tecnologicamente più all’avanguardia, con vetture di cinquanta anni fa, che forse nell’immaginario collettivo si collocano meglio su tracciati la cui tradizione sportiva si tramanda nel tempo, quali Monza ad esempio, e che quelle vetture le avevano viste gareggiare.
Ma in fondo si tratta solo di un dettaglio, stante che un un evento “historic”, più che una manifestazione sportiva prettamente agonistica, rappresenta un vernissage che ha lo scopo di ridare lustro a queste “vecchie glorie”, vetture che, magari, qualcuno di chi assiste neppure ha avuto modo di vedere prima circolare sulle strade o correre in pista.
Altrettanto importante è chi vi sia, come la Peter Auto, gente che si impegna ad organizzare eventi come questi e chi vi siano persone, i fortunati possessori di questi gioielli, che abbiano voglia di mettersi in gioco riportando i loro cari (in tutti i sensi) oggetti da collezione fuori dai garage dove vengono custoditi per la gioia loro e di tutti gli appassionati.