Monza 1922 – 2022 100 anni di passione, un secolo di storie

MASSIMO CAMPI

 

Monza, “Il tempio della velocità”: così è sempre stata definita la pista dell’Autodromo Nazionale di Monza con il suo tracciato fatto di veloci rettilinei e poche curve, tutte molto tecniche. L’autodromo italiano ha compiuto un secolo di storia ed è diventato famoso in tutto il mondo, sia per le imprese sportive che hanno visto come protagonisti i migliori campioni ma anche per i suoi drammi. Sfogliando gli albi d’oro dei vincitori dei Gran Premi, appare subito evidente che a Monza sono sempre emersi i migliori: Nuvolari, Fangio, Ascari, Prost, Lauda, Clark, Vettel, Caracciola, Alonso, Peterson, Surtees, Stewart, Andretti, Mansell, Piquet e per finire Ayrton Senna, Schumacher ed Hamilton. Vincere in terra di Brianza è sempre stato un vanto per tutti i grandi campioni ma anche per tutti i piloti delle categorie minori. Salire sul gradino più alto del podio quando si vince una gara importante e vedere sotto il pubblico che ha invaso la pista per far festa ai vincitori, è come ricevere una laurea. «Monza 1922-2022» non vuole essere un elenco didascalico di risultati, ma una serie di racconti con un comune denominatore: la passione per i motori, l’autodromo, gli uomini e le imprese sportive che lo hanno reso famoso

Monza, “Il tempio della velocità”: così è sempre stata definita la pista dell’Autodromo Nazionale di Monza  con il suo tracciato fatto di veloci rettilinei e poche curve, tutte molto tecniche. L’autodromo italiano ha compiuto un secolo di storia. Una pista nata per soddisfare la nascente industria automobilistica e motociclistica di una nazione che si stava rialzando dopo una feroce guerra. Monza è un nome diventato famoso in tutto il mondo, sia  per le imprese sportive che hanno visto come protagonisti i migliori campioni ma anche per i suoi drammi. Quando è stata costruita, un secolo fa, era il terzo tracciato permanente al mondo dopo Brooklands ed Indianapolis. Mentre sul tracciato inglese non si corre più da vari decenni, Monza, con l’ovale  dell’Indiana, detiene il primato delle piste in attività più vecchie al mondo. Quando si parla di motorsport sono pochi i tracciati che sono rimasti impressi nell’immaginario collettivo oltre ai due già citati:  Le Mans, con la sua  famosa maratona che dura due giri completi di lancette d’orologio, il Nürburgring, inferno verde tra le colline dell’Eifel e Spa-Francorchamps con il nastro d’asfalto tra i saliscendi delle Ardenne.

Sfogliando gli albi d’oro dei vincitori dei Gran Premi, appare subito evidente che a Monza sono sempre emersi i migliori. La speciale classifica è guidata da due nomi: Michael Schumacher e Lewis Hamilton, con ben 5 successi a testa, seguiti da Nelson Piquet con 4 successi ed una lista di altri grandi campioni, partendo da Tazio Nuvolari e Juan Manuel Fangio, passando per Ascari, Prost, Lauda, Clark, Vettel, Caracciola, Alonso, Peterson, Surtees, Stewart, Andretti, Mansell e per finire ad Ayrton Senna.

Vincere in terra di Brianza è sempre stato un vanto per tutti i grandi campioni ma anche per tutti i piloti delle categorie minori. Entrare a Monza è per molti come accedere ad un santuario, con le sue regole spesso non scritte ma dettate da un mix di velocità, coraggio ed intelligenza.

Salire sul  gradino  più alto del podio quando si vince una gara importante e  vedere sotto il pubblico che ha invaso la pista per far festa ai vincitori, è come ricevere una laurea

L’Autodromo di Monza è stato teatro di grandi vittorie, ma anche di tragedie, ed alcune di queste fanno parte della storia del motorsport e di questa pista.

Spesso le gare nell’Autodromo di Monza hanno avuto molta influenza sulla storia delle grandi competizioni. Il Gran Premio d’Italia, per molte stagioni, è stata una delle ultime gare del campionato dove si sono decise le sorti di chi poteva diventare  campione ed  altre  volte sono proprio stati i drammi a cambiare l’esito della storia. La velocità della pista l’ha sempre resa unica nel panorama internazionale, ma anche un tracciato tra i più pericolosi dove è spesso andata in scena la sfida tra l’uomo, la macchina ed il destino.  Vincere con una vettura dal colore rosso, Alfa Romeo o Ferrari, ha sempre rappresentato un vanto per l’industria italiana e per tutta l’Italia intera.

“Monza 1922/2022” non vuole essere un elenco didascalico di risultati ma una serie di racconti con un comune denominatore: la passione per I motori, l’autodromo, gli uomini e   le imprese sportive che lo hanno reso famoso.

 

 

Monza 1922 – 2022 

100 anni di passione, un secolo di storie

autore: Massimo Campi

formato 15×21 – pagine 272 – costo copertina 20 Euro

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