Testo e foto MARCO FERRERO
Le due gare, sicuramente spettacolari e ricche di colpi di scena su un circuito di Misano che ha esaltato oltre ogni previsione il campionato e le sue peculiarità di incertezza ed imprevedibilità, oltre ad aver regalato agli appassionati presenti sulle tribune oltre 550 sorpassi, un numero che in Formula 1 neppure in un anno ci si sogna di raggiungere, hanno pesantemente influito sulla classifica generale provvisoria, che dopo il doppio appuntamento romagnolo presenta la seguente situazione:
1 Pascal Wehrlein Porsche 89
1 Jake Dennis Andretti Formula E 89
3 Oliver Rowland Nissan E.dams 80
4 Nick Cassidy Jaguar Racing 76
5 Max Gunther Maserati Racing 63
6 Jean-Eric Vergne Dragon/Penske Autosport 53
7 Mitch Evans Jaguar Racing 52
8 Sam Bird McLaren Racing 38
9 Jake Hughes McLaren Racing 25
10 Norman Nato Andretti Formula E 23
11 Stoffel Vandoorne Dragon / Penske Autosport 22
12 Robin Frijns Envision Racing 21
13 Sebastien Buemi Envision Racing 20
13 Antonio Felix Da Costa Porsche 20
13 Sacha Fenestraz Nissan E.dams 20
16 Nico Muller Team ABT 18
17 Dan Ticktum Nio 333 12
19 Sergio Sette Camara Nio 333 11
19 Jehan Daruvala Maserati Racing 2
20 Lucas Di Grassi Team ABT 1
21 Edoardo Mortara Mahindra Racing 0
22 Nyck de Vries Mahindra Racing 0
Ad oggi, prima della gara di metà campionato di Montecarlo, tutto, almeno in teoria, è ancora aperto, anche se, per quanto riguarda la lotta per il titolo, la stessa risulti per varie ragioni ragionevolmente ristretta, salvo essere clamorosamente smentiti, ai primi sette in classifica; per esperienza nella serie, validità del mezzo, bravura personale, risulta difficile pensare che chi segue possa recuperare su un numero così elevato e qualificato di avversari.
Poteva, forse, riaprire il suo campionato Antonio Felix Da Costa, ma la squalifica d gara 1 lo ha privato di venticinque preziosissimi punti, così come mastica amato Oliver Rowland, fermatosi a poche curve dalla fine di gara 2, quando era nettamente in testa e lanciato vero l vittoria, per aver finito l’energia, ed anche in questo caso si può affermare che la mancanza di quei punti alla fine potrebbe pesare come un macigno sulle ambizioni del pilota Nissan.
Da annotare la supremazia attuale delle Porsche, sia in versione “ufficiale” che sul team fornito della stessa powertrain, con le vetture tedesche che sembrano globalmente avere qualcosa (e non solo) in più della concorrenza; altra casa che sta facendo molto bene è la Jaguar, che ha entrambi i piloti nelle parti nobili della classifica, così come la Maserati che, dopo l’anno di apprendistato, sembra essere entrata nel novero delle “grandi della serie, mentre, e non ce ne voglia qualcuno che una volta stava in Via Marconi a Torino, la DS sembra essere un po’ in difficoltà che solo la bravura ed il talento di Jean Eric Vergne sanno al momento mascherare.
Guardando la parte bassa della classifica, impossibile non considerare come i ploti sia del team Mahindra che di quello ABT Cupra, piloti di altissimo livello, si trovino desolatamente ormai tagliati fuori da qualunque ambizione di puntare in alto; stiamo parlando di Di Grassi (campione 2017), De Vries (campione 2021), Mortara, Muller, il cui livello non è questo, ma che si trovano penalizzati da quanto gli viene offerto dai rispettivi team.
La prossima gara, quella di Montecarlo, sarà un probante banco di prova per verificare, a metà esatta del campionato, chi possa puntare decisamente al titolo; il tracciato monegasco ha sempre premiato i migliori e non ha mai fatto sconti a chi abbia fatto errori, anche il più piccolo, chi vince a Montecarlo alla fine del campionato si ritrova sempre o quasi sul podio finale della classifica assoluta.
Il punto di metà campionato sarà, a maggior ragione dopo il round monegasco, un momento di riflessione per analizzare, anche a livello d punti (la quota per vincere il campionato è idealmente sopra i 200 punti), chi quest’anno potrà fregiarsi del titolo.