F1 APRE IL FANS CLUB DI ANTONIO GIOVINAZZI

Testo e foto GIUSEPPE MAGNI

 

“Ricordo i bei tempi, quando con i piloti di F.1 ci potevi parlare, potevi uscirci anche a cena, si faceva vita comune e si condividevano ansie e felicità…”
“Oggi è tutto diverso, per chiedere anche semplicemente un autografo devi passare per l’aiuto addetto stampa, che riferisce al capo ufficio stampa, che contatta il manager del pilota per verificare se e quando egli possa trovare 120 secondi del suo preziosissimo tempo per te e poi, forse, il tuo sogno, tempo sei mesi, potrebbe realizzarsi…”

Quante volte le leggiamo o le sentiamo dire queste cose? Quante volte dobbiamo constatare anche di persona quanto siano, purtroppo, vere? Quanto è diventato asettico, distaccato, quasi insensibile al calore e al tifo degli appassionati il dorato e blindato mondo della F.1 moderna?

Sabato scorso, guardando le immagini della apertura della nuova sede dell’Antonio Giovinazzi Fans Club a Martina Franca, mi è sembrato di tornare indietro negli anni. Di quando. per esempio, si poteva accedere ai paddock con una certa facilità ed avvicinare i personaggi e gli eroi della pista per una foto o un semplice, emozionato saluto. Oppure di quando addirittura si poteva assistere alla presentazione ufficiale di una nuova monoposto da parte di una squadra direttamente nella piazza del paese, come accadde davvero, una volta, a Palosco, Bergamo, dove il patron Gabriele Rumi, il diesse Gianfranco Palazzoli e il pilota Olivier Grouillard presentarono su un palco di legno, stile sagra, la nuova Fondmetal di F.1. A Martina Franca, sabato scorso, è accaduta, più o meno la stessa cosa: i concittadini del  grande, grandissimo pilota dell’Alfa Romeo di F.1, Antonio Giovinazzi, hanno potuto ammirare il loro illustre campione inaugurare la stupenda sede del Fans Club a lui dedicato, intrattenendosi con selfie, foto, chiacchiere e sorrisi. Un avvenimento meravigliosamente semplice, a misura di tifoso, con tanto di benedizione del sacerdote e taglio del nastro. Una cosa all’antica, ma piena di calore e valore. Del resto stiamo parlando di Antonio Giovinazzi, campione dell’Alfa Romeo, come lo furono gli eroi, da Nuvolari a Varzi, da Sivocci a Campari, a Borzacchini, per arrivare a Giuseppe Farina, detto Nino, primo campione del mondo della storia della F.1. Iperboli? No. Sognare non è vietato. Antonio Giovinazzi è davvero sulla strada buona per rinverdire i fasti antichi, per giocarsela al più alto livello, come dimostrarono di saper fare, in tempi più recenti, gli amatissimi e mai dimenticati Michele Alboreto e Elio De Angelis.

Questa convinzione l’ha manifestata recentemente lo stesso Mattia Binotto, team principal della Scuderia Ferrari, riconfermando il campione di Martina Franca come terzo pilota della blasonata Casa di Maranello anche per l’anno 2022, augurandosi, per di più, che lo stesso Antonio venga riconfermato al più presto come titolare in Alfa Romeo per la stagione ventura.
Quando si parla di Ferrari, il cuore torna a battere forte, ripensando a quel 19 aprile 2018 e a quel magico test sul bagnato a Fiorano, dove la Ferrari SF71H con il numero 99 fece davvero gonfiare il petto e arrossare gli occhi ai numerosi appassionati presenti, aggrappati alle reti del circuito e a quel sogno che, per quel giorno, divenne realtà.

Anche sabato scorso, ammirando nelle foto della nuova sede del Fans Club quella tuta rossa, perfettamente incorniciata, è stato facile farsi rapire dall’emozione e dall’entusiasmo, che ci ha fatto immaginare di volare improvvisamente a Monza, sotto a quel fantasmagorico podio, da dove il nostro Antonio spruzzava champagne e sprizzava gioia pura, la stessa che accomunava le moltitudini sotto di lui, che tornavano ad acclamare uno dei nostri ragazzi, tanti, troppi anni dopo Ludovico Scarfiotti, vincitore in tuta rossa della gara più calda e più magica del mondo, il Gran Premio d’Italia di F.1…

Grazie dell’emozione, grazie dei sogni, caro Antonio. Soprattutto perché sentiamo, sappiamo che, molto presto, potrebbero diventare, fantastica realtà! 

Condividi su: