DI PAOLO CICCARONE PER AUTOMOTO.IT
JEDDAH – Non c’è stata la prevista ecatombe di bandiere rosse vista la velocità elevata della pista e la mancanza di vie di fuga. Una a dire il vero c’è stata ed è purtroppo dovuta all’uscita di Leclerc con la Ferrari che ha costretto alla sospensione delle prove libere del venerdì, ma a quel punto contro Hamilton e Bottas con le Mercedes davanti a tutti, c’era poco altro da dire, con Verstappen solo quarto dietro pure a Gasly con l’altra monoposto, Alpha Tauri, spinta dal motore Honda.
Il tracciato diverte i piloti, con la sua serie infinita di curve e controcurve, che poi in realtà si fanno in 8 marcia piena come se fosse un rettilineo con due grandi tornanti in pendenza a seguire. Il debutto è passato così quasi regolare, come se fosse su un tracciato permanente. E in quanto ai 260 km orari di media, Hamilton è arrivato a un soffio dai 250 (249,684 per la precisione). Calcolando che in qualifica spremono di più e le gomme sono le più veloci a disposizione, l’obiettivo appare vicino, con grande soddisfazione degli organizzatori che hanno speso miliardi per fare pista e strutture, anche se forse restano in calendario solo due anni visto che ad Al Qiddya si sta finendo un altro mega impianto da 8 km con altre caratteristiche.
DUE GP IN ARABIA DAL 2023?
A meno che non vogliano ospitare due GP nella regione che si aggiungono agli altri in Bahrain, Abu Dhabi e Qatar che però salta il 22 per i mondiali di calcio e poi rientra per 10 anni a partire dal 2023. Le cose le hanno fatte alla grande, anche se buona parte della struttura è inutilizzata (come il grande ponte sul traguardo che doveva essere la sala stampa, relegata in gabbiotti su una isola artificiale poco distante).
PADDOCK CLUB PER SOLI VIP E RICCHI
Il paddock club, vera delizia per gli organizzatori americani di Liberty, ha l’accesso con scale mobili e piante vere dipinte di oro e argento, all’ingresso due acrobati si esibiscono su un fiore metallico con figure atletiche e si scopre che sono due ragazzi italiani: Sten e Annalisa di Milano (NELLA FOTO) che in Arabia incantano coi loro esercizi riservati a pochi eletti e che ricorda molto il Cirque Du Soleil di chiara fama.
Tecnicamente il tracciato, pur veloce, ha bisogno di molto carico aerodinamico e questo spiega le difficoltà incontrate dalla Ferrari con il culmine dell’uscita di pista (e macchina distrutta) per Leclerc. Si tratta di una serie di curve cieche da alta velocità e nel caso qualcuno davanti sbagli e il mucchio è assicurato. E viste le velocità medie, ogni botta si trasforma in una macchina distrutta. I vecchi amanti della F.1 storceranno il naso, coi soldi che hanno pagato per far divertire le famiglie ricche della zona, fa parte del gioco. Il futuro della F.1 a quanto pare sarà questo. Ah, che poi Hamilton e Verstappen, separati da 8 punti a due gare dalla fine del mondiale, sembra un dettaglio secondario che interessa poco ai locali, alle prese con le attrazioni da luna park, concerti (Justin Bieber per domenica) e quanto di meglio offra la natura.