CONTROMANO: FORMULA WRESTLING: VINCE VERSTAPPEN, ANZI NO, LA SAFETY CAR, MA IL VERO VINCITORE E’ LIBERTY MEDIA.

RODOLFO INTELISANO

 

E alla fine trionfa Verstappen in un mondiale in cui troppe volte le decisione fortemente opinabili del direttore di gara Michael Masi hanno condizionato la gara. E’ successo ieri, ma era successo anche a Silvertone (lì la bandiera rossa aiutò Hamilton) Spa, Interlagos e in Arabia Saudita.

E alla fine possiamo dire che il mondiale è stato deciso da due safety car, trascurando la vergognosa bandiera rossa dell’Arabia Saudita che fortunatamente non ha influito, alla fine, sul risultato: quella di Spa, con una vittoria data e 12,5 punti regalati per una ridicola processione di due giri dietro la safety car e quella di ieri, gestita in palese sfregio al regolamento che prevede che la safety car lasci la pista quando tutte le vetture sono rientrate nel giro del vincitore e si sono accodate all’ultimo pilota a pieni giri. Ma qui mi sorge un dubbio: Michael Masi è solo un incapace confusionario o è anche condizionato da certe direttive o diktat addirittura che gli arrivano dall’alto? La bandiera rossa dell’Arabia Saudita, palesemente esposta per rimettere in gioco Verstappen e l’interpretazione fantasiosa di ieri sul regolamento safety car mi fanno decisamente propendere per questa, seconda, maliziosa, ipotesi.

Ipotesi rafforzata dalla comunicazione iniziale della direzione gara che prevedeva che le vetture doppiate non si sdoppiassero. Disposizione che aveva un senso, dato che, nel caso si fosse dovuto aspettare che l’ultima vettura si sdoppiasse e si accodasse alla fila dietro la safety car, la gara sarebbe finita in regime di safety. Ma qui la mia malizia mi fa pensare che sia intervenuta Liberty Media ed è così arrivata l’incredibile disposizione che si sdoppiassero solo le vetture che si frapponevano fra Ham e Max. Altrimenti, anche se la gara fosse ripresa, dovendo sorpassare i piloti già doppiati da Hamilton, Verstappen non avrebbe avuto il tempo di raggiungerlo e tentare un sorpasso prima che la gara finisse.

Ma vuoi mettere? Tutto il mondiale deciso in un solo, ultimo giro! Quale miglior finale per il “fumettone” allestito dagli americani? Il tutto in barba al regolamento. Una decisione, se mi si permette anche poco furba, perché a quel punto, vista la già dimostrata impudenza nel far uscire la bandiera rossa, sarebbe stato altrettanto valido per lo spettacolo avere un duello ad armi (pneumatci) pari che sarebbe durato cinque giri ma che avrebbe salvato anche l’aspetto sportivo, così invece palesemente sacrificato sull’altare dello show ad ogni costo.

Poi possiamo discutere di tante cose: se per esempio Hamilton avrebbe dovuto restituire la posizione dopo il sorpasso di Verstappen e il successivo taglio (e secondo me, si e tutti sanno che non sono mai stato tenero con Max, ma quando penso che abbia ragione, non ho paura a dirlo). Anche quella mancata decisione è apparsa l’ennesima mancanza di polso da parte di Masi e una sorta di compensazione per la scandalosa mancata penalizzazione di Interlagos. Ma una decisione sbagliata non compensa l’altra ma fanno solo due ingiustizie alla fine. Se Max e la Red Bull, nel complesso della stagione abbiano meritato e il mio modesto parere è che avrebbe meritato di più il sette volte campione del mondo, quantomeno per una maggior correttezza nei corpo a corpo (sento già gli strepiti di chi per l’ennesima volta mi tirerà fuori Silverstone, che considero un incidente di gara).

Resta il fatto che meriti di uno o meriti dell’altro, alla fine Liberty Media ha avuto il suo show fino l’ultimo secondo. Ma è un finale artificioso e peggio sarebbe se il reclamo Mercedes venisse accolto. Meglio accettare la sconfitta e il risultato della pista, sebbene pilotato, e prendere coscienza del fatto che c’è una regola non scritta che ha primaria applicazione rispetto a tutte le, contorte, norme del regolamento sportivo che dice: “qualsiasi decisione che venga assunta dalla direzione gara ai fini dello spettacolo prevale su qualsiasi articolo del regolamento sportivo“.

Resta da capire come case automobilistiche che investono centinaia di milioni di euro possano prestarsi a questo show sempre meno sport, ma evidentemente anche loro avranno convenienza a stare al gioco. Insomma the show must go on, alla faccia degli appassionati veri!

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