BMW DRIVING EXPERIENCE Quando impari a guidare nella leggenda di Monza

TESTO E FOTO DI GIUSEPPE MAGNI

Dico la verità: non ci ho mai pensato veramente. Sono state quest’anno 45 edizioni del Gran Premio d’Italia a cui assistevo dal vivo a Monza. Una vita nel Prato, sui palchetti, sui gradoni, in tribuna. Ad ammirare e fare il tifo per I protagonisti in pista, generazioni di piloti che hanno fatto la storia dell’automobilismo, infiammando la folla monzese. Ecco, ho sempre, orgogliosamente, fatto parte della marea rossa, quella che spinge forte, quella che si esalta nelle meravigliose immagini dal podio monzese.

E, in tutti questi decenni, non solo Formula 1. Ci sono stati I bellissimi anni della Formula 3, con il Gran Premio Lotteria, e gli immancabili appuntamenti con la 1000 Chilometri Trofeo Caracciolo e con le stupende gare turismo, trac ui spiccava la Coppa Carri. Sempre presente, nel Tempio della Velocità, per appagare una passione divorante, totale, che non è mai venuta meno, non si è mai minimamente affievolita, non è mai regredita neppure di un millimetro. Ma, davvero, non avevo mai pensato seriamente, un giorno, di varcare le reti, I guard rail, e di tuffarmi io stesso in pista, a tutta velocità, come, fino ad oggi, e per 45 anni, avevo visto fare, solo ai miei eroi. I campioni veri.

L’autore del servizio con…Babbo Natale Heribert Stohr

“Sarò in pista a Monza tutta la settimana. Mi vieni a trovare?” L’invito dell’amico Heribert Stohr non poteva essere certo preso alla leggera. Sulle prime pensavo al piacere di salutarlo e di incontrarlo finalmente di persona, dopo averlo apprezzato come scrittore e sui social network. Poi ho capito, parlando al telefono con lui, che poteva esserci la possibilità di scendere in pista nell’ambito del bellissimo evento del BMW Driving Experience.

la nostra vettura scuola a Monza

Non vi dico l’agitazione, la titubanza, lo smarrimento. Io, un semplice tifoso, da decenni aggrappato alle reti, dopo così tanto tempo, improvvisamente, avrei potuto forse anche io calcare il sacro asfalto a bordo di automobili, e che automobili, sportive. Il tempo è trascorso velocissimo, mi sono ritrovato con il sorridente Heribert che, subito, mi apostrofa:”Non devi stare sempre, tutta la vita, là dietro! Devi venire qui, venire dentro, scendere in pista, ed assaggiare com’è dal di dentro, per capire la pista, la macchina, cosa provano tutti quelli che, finora, hai ammirato solo da là!”

I bravissimi e preparatissimi istruttori BMW Driving Experience

Inutile che cerchi le parole per descrivervi le emozioni di un semplice tifoso che si ritrova lanciato sul rettilineo di Monza a 250 all’ora a bordo di una stratosferica, meravigliosa BMW M4. Mi è sembrato strano solo che Babbo Natale sia arrivato così in anticipo e che avesse questo simpaticissimo accento romagnolo. Fatto sta che sì, per una volta anche l’ultimo dei tifosi rossi ha potuto calcare lo stesso terreno in cui si sono cimentati tutti I grandi, provando emozioni nuove, indescrivibili, pazzesche.

Sto cercando di trovare la maniera giusta di farvi capire come stavo e come sto, ma è tutto inutile. È come se camminassi su una nuvola. Infatti mi sembra di averli visti, loro, tutti quelli che sono passati a manetta da lì, dalle stesse traiettorie dove, molto più lentamente e modestamente, sono passato anch’io. Li ho visti da vicino, li ho avvertiti, li ho sentiti lì, al Curvone Biassono, alla Roggia, a Lesmo, all’Ascari, alla interminabile Parabolica Alboreto.Ancora non ci credo. Mi ci vorrà un po’ di tempo. Per realizzare. Per prendere coscienza. E per ringraziare debitamente BMW Driving Experience e il mio Babbo Natale, Heribert Stohr. Che, per ora, abbraccio, con riconoscente affetto.

 

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