QUANDO SICUREZZA STRADALE E BUON SENSO NON VANNO A BRACCETTO

Testo e foto MARCO FERRERO

 

 

Nella zona di Torino dove risiedo da un paio di giorni un tratto di una via, in corrispondenza ad una scuola elementare, è stato chiuso con transenne metalliche da entrambi i lati, lasciando da un lato un’apertura per l’accesso ad eventuali vetture per trasporto disabili; la motivazione, in ottemperanza al concetto di “scuole sicure”, quella di garantire la sicurezza dei bambini all’entrata ed alla uscita da scuola.

Fin qui tutto bene ed assolutamente condivisibile, con unica eccezione il fatto che il tratto in oggetto faccia parte di una delle vie del borgo di maggior movimento, e sia stato contornato di cartelli di “divieto di transito”, quindi sosta inclusa… e qui qualche domanda, come diceva qualcuno, sorge spontanea, stante come questa chiusura assoluta ha tolto, più o meno, una cinquantina di posti auto, quanto mai apprezzati in quanto la zona, molto popolata, non dispone di troppe opportunità per parcheggiare.

Peraltro, fortunatamente in zona non risiedono molti bimbi disabili, perché in caso contrario sarei curioso di comprendere come le macchine, lasciati i bambini, potrebbero poi fare inversione o muoversi evitando di intralciarsi a vicenda… magari con la presenza di qualcuno della Polizia Municipale per dare ordine?… credo di no, sarebbe un’idea, per qualcuno, troppo complessa da prevedere e gestire.

Come sono avvisati i residenti e gli automobilisti

Per giunta, per completezza di informazione, di fronte alla scuola, dall’altra parte della strada, c’è un campo sportivo, ed in ultimo va precisato come, trattandosi di una borgata composta da vie “chiuse” tra loro, con una sola strada di scorrimento e di collegamento, la chiusura di una di esse a questo punto rende problematico il transito intenso di tutto il rione.

A buon senso, cosa che sarebbe utopico pensare stia nelle teste di chi gestisce la circoscrizione, sarebbe bastato, non esistendo zone adibite a parcheggi pubblici, ma questo vorrebbe dire programmare e realizzare strutture e servizi, (no, troppo complesso), porre un limite alla sosta dalle 7,00 alle 17,30, lasciando la possibilità di parcheggiare la sera ed i fine settimana, anche considerato come in quei momenti la scuola, forse, sia chiusa, ed il campo sportivo viene utilizzato a pieno regime, soluzione che qualsiasi mente intellettualmente normodotata avrebbe valutato, ma qui si sarebbe trattato di pensare…

Ad “annunciare” la novità, unica presenza nella zona “off limits”, quella di una rappresentante della Polizia Municipale, molto attiva e solerte, alle 18,30 (!), nell’invitare con spocchiosa cortesia i proprietari delle vetture degli incauti che pensavano di poter lasciare la vettura ivi parcheggiata per la notte ad uscire, ovviamente per evitare sanzioni (la minaccia funziona sempre come deterrente), evidenziando a tal fine la presenza del cartello di divieto di transito.

Cartello di 20 anni.. che risponde alle norme del 2008

La parte “comica”, se tale vogliamo chiamarla, è che la stessa, per rafforzare la propria posizione, dichiarava come lo stesso “fosse lì da vent’anni”, assioma che si scioglieva da solo guardando lo stesso, lucente e nuovo di pacca; non volendo ingenerare la convinzione che io abbia l’anello al naso, e date le condizioni del cartello (installato ora) mi sono sommessamente, e con il garbo del caso, permesso di annotare che, se quel cartello era presente da così tanto tempo, era altrettanto certo che io fossi il nonno del Sommo Pontefice)… colta in fallo, la versione dell’agente è stata immediatamente modificata con altro assioma, altrettanto poco credibile (e il buco sul marciapiede appena fatto?), stante il fatto che quello preesistente era stato sostituito…

cartello di 20 anni.. guardate gli attacchi

Sulla presenza della Polizia Municipale un commento vorrei esprimerlo; avendo portato in quella scuola due figli, per un totale di dieci anni, ne avessi mai visto uno negli orari di entrata e di uscita della scuola, quando in effetti sarebbe stato, ovviamente per la sicurezza, opportuno, qualora non necessario, ma altrettanto sono pronto a scommettere che da ora, sistematicamente, quel tratto di via sarà oggetto di accurati controlli, magari più facilmente nottetempo, con l’obbiettivo (alla faccia della prevenzione) dell’applicazione del “terrorismo multarolo” verso chi avrà l’ardire di lasciare la macchina parcheggiata di notte in quel tratto, quando gli unici ad attraversare la strada saranno gli scoiattoli che vivono sugli alberi della scuola elementare e di quella materna lì vicina.

Cemento anche questo di 20 anni..

Se la sicurezza era l’obbiettivo da rispettare e raggiungere, e nessuno credo avrebbe avuto nulla da ridire, allora le modalità andavano perseguite con meno pressapochismo e superficialità, valutando il contesto ed applicando modalità che non impattassero sulla comunità generando più disagi che benefici, e che non lasciassero la consueta sensazione che la “sicurezza” altro non sia che l’ennesimo pretesto per fare “cassa”.

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