Riflessioni dopo il GP del Azerbaijan: E SE NON FOSSE NORRIS IL VERO RIVALE DI VERSTAPPEN?

RODOLFO INTELISANO

 

Dopo la bella è combattuta gara di Baku, in questo campionato dalle mille sorprese possiamo rilevare ancora nuovi elementi di analisi e discussione.

Fateci caso: nelle ultime due gare Leclerc e Piastri hanno recuperato entrambi su Verstappen la bellezza di 25 punti, Norris appena 11. Leclerc è indietro di 78 punti rispetto Verstappen ma se lui e Red Bull non invertono rapidamente la tendenza negativa che hanno preso e soprattutto la Ferrari e Leclerc mantengono il passo da podio con un primo, un secondo e un terzo posto conquistati nelle ultime tre gare alla ripresa del campionato dopo la pausa estiva, di questo passo, con sette gare ancora da disputare, tutto può ancora succedere. 91 invece i punti che dividono Piastri da Verstappen, un po’ più difficile la sua rimonta, considerando la differenza di punti, ma d’altro canto, più facile considerando l’attuale competitività della McLaren che sicuramente sarà una monoposto vincente anche nelle restanti gare e lo stato di forma e la determinazione dell’australiano, mentre Ferrari rappresenta comunque una incognita che attende conferme gara per gara.

Quanto a Norris vale per lui un po’ lo stesso discorso fatto per Verstappen: o inverte la tendenza e ritorna il pilota brillante e determinato visto a Zandvoort, oppure rischia di finire quarto in campionato dietro quei due là, altro che lotta per il titolo! Campionato sorprendente dicevamo: Red Bull in caduta libera ma in caduta libera anche l’olandese campione in carica: già a Monza Perez non era apparso lontano dalle prestazioni del suo caposquadra e a Baku lo ha letteralmente sovrastato, anche se va tenuto presente il particolare feeling del messicano con la pista di Baku, quindi aspettiamo la controprova di Singapore, ricordando però come Perez si trovi sempre particolarmente a suo agio su percorsi che riflettono il moderno concetto di circuito cittadino.

Campionato dagli sviluppi del tutto inaspettati, iniziato con una netta supremazia Verstappen/Red Bull però apparsa fin da subito meno schiacciante che nel 2023, supremazia che man, mano, nell’arco del campionato, è andata affievolendosi con Verstappen che inizialmente ci ha messo una pezza come si dice, fino ad arrivare alla crisi profonda attuale per cui nemmeno il grande talento dell’olandese basta a compensare le mancanze della vettura, problema al quale, almeno nelle ultime due gare, è sembrato aggiungersi un conseguente rilassamento del pilota con conseguente impensabile dopo le prime gare, sorpasso McLaren nella classifica costruttori.

Così c’è stato spazio un po’ per tutti come non accadeva da diverso tempo: alle sette vittorie Red Bull si aggiungono le quattro vittorie McLaren, le tre vittorie Ferrari e le tre vittorie Mercedes. Un equilibrio che fa molto bene all’immagine della Formula Uno, l’anno scorso annichilita dalla noiosissima netta supremazia dell’accoppiata Verstappen/ Red Bull e se sai già, con la quasi assoluta certezza prima del via, chi sarà il vincitore è chiaro che l’interesse si affievolisce inevitabilmente.

Piuttosto faccio rilevare che al terzo anno del regolamento tecnico introdotto nel 2022 tutti hanno cominciato a capirne le dinamiche più corrette e perfino i team di seconda fascia non sono poi così lontani, come emerge facilmente guardando i tempi delle qualifiche. Siamo sicuri che sia opportuno nel 2026 cambiare ancora il regolamento? E’ molto facile che, come sempre accade in questi casi, qualcuno trovi subito la “chiave” giusta lasciando gli alti ad arrancare regalandoci, si fa per dire, una nuova netta, noiosa, supremazia.

Nel 2021 alla fine di quella formula tecnica, il campionato era apertissimo con un equilibrio fra Mercedes e Red Bull dopo anni di dominio incontrastato Mercedes (sorvoliamo sulle decisioni o non decisioni dei commissari e sulla sfacciata mossa di Masi ad Abu Dhabi che hanno rovinato tutto) ma nel 2022 si cambia ancora regolamento e, dopo una iniziale fiammata Ferrari, è cominciato il dominio incontrastato Red Bull. Ore che si è raggiunto un livello di competitività molto simile fra almeno quattro team con la prevalenza di uno o dell’altro a seconda delle caratteristiche delle piste a rendere tutto ancora più incerto e combattuto, davvero è il caso di cambiare di nuovo formula?

E’ la stabilità regolamentare a creare nel tempo equilibrio. Pensiamoci un attimo.

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