Il pilota come un cuoco

HERIBERT STOHR

Generato con intelligenza artificiale

 

Prendiamo un piatto semplice : spaghetti alla carbonara. Gli elementi principali sono 3; l’uovo, la pancetta (o il guanciale) e gli spaghetti. Bisogna dosare bene gli ingredienti per fare un buon piatto. L’uovo non deve essere troppo cotto altrimenti non diventa liquido ma fa i granelli tipo frittatina, la pancetta anch’essa deve rimanere morbida e non troppo croccante, gli spaghetti al dente ma non troppo o troppo cotti.

L’automobilista ha tre ingredienti per fare un buon viaggio e deve dosarli; il freno, il gas, lo sterzo. Se uno o più di questi “ingredienti” viene dosato male o addirittura non utilizzato quando era necessario (prima o durante una curva) il risultato potrebbe addirittura essere pericoloso.

Pensiamo al pilota da corsa che nella ricerca massima della velocità deve dosare perfettamente freno, gas, e sterzo per ottenere il massimo della prestazione senza commettere errori. Ho volutamente dimenticato il cambio in quanto è di seconda importanza anche se non tutti i piloti lo usano allo stesso modo. Se poi pensiamo al volante di una F1 possiamo capire che poi gli elementi da aggiungere sono tanti perché ci sono tante regolazioni importanti da fare e gestire durante la gara e nelle soste ai box , oltre a cambiare le gomme, si può variare solo l’incidenza dell’ala anteriore aumentandola o diminuendola.

Sentiamo spesso, in tv, citare il sottosterzo (perdita di aderenza dell’asse anteriore) e/o il sovrasterzo (perdita di aderenza dell’asse posteriore). Oltre a diagnosticare il problema con la telemetria, il pilota deve spiegare dove, come, e quando si verifica il problema. In curva lenta? In curva media? In curva veloce? Era in inserimento, in percorrenza o in uscita di curva? Aveva ancora il piede sul freno, aveva già tolto il piede dal freno, era in rilascio, aveva un po’ di gas, stava accelerando, e quanto sterzo aveva? Mica facile! Eppure cambia di molto se il sottosterzo si presenta in una parte di curva e quali erano le manovre del pilota. Stessa cosa per il sovrasterzo. Certo l’obiettivo è di avere una macchina neutra ma a patto che sia veloce, perché a volte avere un filino di sottosterzo o un filino o filetto di sovrasterzo potrebbe generare un vantaggio anche in base alle caratteristiche dell’auto e del pilota o di certe curve. Esempio. Se ho un sottosterzo al tornantino in discesa di Montecarlo è grave ma se nello stesso punto ho un sovrasterzo mi aiuta a fare la curva. Se ho un sottosterzo alla Parabolica di Monza può essere gestibilissimo ma se ho un sovrasterzo nella stessa curva è un grosso problema.

Se poi il pilota è un campione del volante e cucina bene bisogna sposarlo.

Buon Ferragosto.

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